La gioia di vivere.
Per entrare nel vivo di questa mia riflessione, riporto qui di seguito dei versi, versi scritti di getto dall'amica Raffaella Rosati che ringrazio per avermi autorizzato a usarli per la mia riflessione.
(Ogni giorno che sorge è una perla preziosa, un soffio di speranza, una luce radiosa, quando il corpo è forte e il cuore è sereno, siamo sovrani di un regno senza tempo terreno.
Ogni battito è una melodia nascosta, ogni passo, un viaggio che ci accosta a meraviglie che spesso non vediamo, ma che in silenzio, con la vita celebriamo.
Ricorda sempre, è un segreto d'amore: la vera ricchezza si trova nel cuore, è l'energia che ci fa sognare, è la forza che ci insegna a non mollare.
Ogni alba è un invito a creare, a vivere, a gioire, a lasciarsi andare, un'occasione per sentire e per capire che la salute è un dono da custodire.
Non servono oro, gioielli o splendore, quando siamo vivi con corpo e vigore, perché il tesoro più grande che puoi avere
è un cuore grato e la vita da godere.).
Che dire? Complimenti a Raffaella, un'amica, una signora dolcissima, è un'artista fantastica, interprete, lettrice e spicker radiofonico.
Ogni tanto qualcuno mi chiede o mi scrive: Marco, parlaci della vita e della sua bellezza: io sono felice quando me lo chiedono e, se mi fermo un momento a riflettere, mi vengono alla mente mille motivi sul perchè la vita è bella, sul perchè la vita va vissuta ora, nel presente, sul perchè la vita è bella soprattutto nei momenti difficili, già, perchè finchè stiamo tutti bene, va tutto bene, siamo tutti felici e contenti ma, non appena capita qualcosa di meno bello o di brutto o grave ci chiediamo: ma perchè proprio a me?
é qui la chiave della questione, perchè proprio a me? Prima di porci questa domanda, sarebbe opportuno farsene un'altra: perchè diamo tutto per scontato? Spesso pensiamo che tutto è dovuto, e aimè, spesso si pensa che tutto è dovuto senza fatica, senza sudore, e che tutto debba essere lì, pronto su un piatto d'argento da usare consumare e poi gettare. Io sono iceco dalla nascita, appartengo alla generazione che ha visto nascere la tecnologia, tanto per capirci, il mio primo computer fisso l'ho potuto utilizzare negli anni 2000 tanto per intenderci, poi ho usato un normalissimo pc portatile, poi è arrivata la prima sintesi vocale per cellulari e poi sono passato allo smartphone e iphone. La quotidianità di noi che siamo cresciuti con la tecnologia che andava crescendo, è una quotidianità bellissima, perchè io ad esempio per studiare, dovevo spesso inventare il modo di studiare, e quindi mi aiutavo con un piccolo semplice registratore a cassette per registrare le lezioni a scuola, o i libri da ascoltare; negli anni 80, gli audiolibri come li conosciamo oggi non esistevano ancora; io, negli anni 80, ho imparato a battere a macchina con le dieci dita, imparando due lettere alla volta già perchè, la mano ha una sua memoria tattile e scrivevo normalmente senza l'aiuto di sintesi vocale.
Io, negli anni 80, per comunicare con il mondo esterno avevo: il Braille, una macchina da scrivere Olivetti comunissima, e un piccolo registratore, altro che internet i social o il web, eppure ero felice, perchè in qualche modo riuscivo, a volte a seconda del momento o delle situazioni con molta fatica, ma riuscivo a comunicare con il mondo esterno come tutti gli altri; ecco, la fatica che porta alla felicità, la fatica che porta a grandi traguardi, a grandi risultati; ogni conquista tecnologica che riuscivo a raggiungere, ero felice non tanto per il mezzzo in sè, ma ero felice per l'utilità, e cosa rappresentava per me, l'autonomia personale.
Io per anni, ascoltavo la musica attraverso la radio, un registratore, quando non facevo i compiti o studiavo, passavo ore e ore a cercare musica del tempo alla radio per ballare, ed ero felice quando alla radio, da una stazione all'altra, trovavo una canzone che mi piaceva, ero felice.
Più la tecnologia cresceva, e di tanto in tanto arrivava un nuovo ritrovato dedicato, un qualche ausilio per l'autonomia, perchè una delle cose a cui spesso non si pensa è che, un cieco, a differenza degli amici vedenti se compra un iphone, non lo compra per fare il ganzo, per far vedere a tutti che ha l'ultimo modello di iphone uscito, ma lo compra, perchè lo rende autonomo nella vita quotidiana, quindi, la tecnologia non intesa come un lusso o un capriccio ma, una necessità, e lo stesso discorso vale per computer ecc.
Tanto per fare un esempio: per qualche tempo ho usato un Iphone6, ero felice non tanto per l'iphone in sè, ero felice perchè, a differenza di altri telefoni, l'iphone mi consentiva di essere ancora più autonomo nella vita quotidiana, e facevo cose che, fino a poco tempo prima erano impensabili.
La vita che è bella nelle piccole cose, la vita è bella già per il fatto di essere vivi, la mia, è una vita bellissima così com'è, e approposito della tecnologia, mi è accadutauna cosa bellissima: oggi, grazie a internet, al web, che posso utilizzare con degli assistenti vocali dedicati, ho ritrovato e riascoltato tutte quelle canzoni che, negli anni 80 cercavo a fatica girando la manopola delle stazioni radio e, quando ho potuto, in completa autonomia, ritrovare le stesse canzoni usando le app, su pc e smartphone, ero felice come all'ora.
Come ha detto il maestro Franco Battiato, la tecnologia è un dono, non è giusto e non serve emmonizzarla ma, va usata in modo adeguato; e aggiungo, la tecnologia per il bene comuni e non fine a sestesso; la tecnologia che unisce non che divide, il problema non è il cellulare in sè, ma è, il come e per cosa, il cellulare.
Io sono felice perchè, al mattino, su whatsapp, ricevo il buongiorno da parte di amici e persone che mi seguono, io sono felice perchè grazie alla tecnologia di tanto in tanto incontro queste persone di presenza magari semplicemente per prendere un caffè insieme e fare una chiacchierata; l'esperienza di vita mi ha portato a fare non tanto per fare qualcosa ma fare per qualcosa, per un motivo; la vita ti cambia, ti modella, a 23 anni uscivo da solo col bastone non solo per necessità, ma uscivo per il piecere di uscire; a 55 anni invece ho capito che, non mi serve a nulla uscire tanto per uscire a zonzo e magari incontrare persone che, con tutto rispetto, sparano cazzate per farmi incazzare e non per il piecere di ritrovarsi insieme, anche perchè, da qualche anno a causa di problemi di salute legati alla mia patologia, la mia vita è cambiata in tutti i sensi,l tanto che, dal 2020 sono in pensione con inabilità lavorativa; quindi preferisco ad esempio uscire quando è il caso di uscire, e poi starmene tranquillo a casa a sbizzarrirmi nelle mie passioni o aiutare mia moglie o più semplicemente, stare insieme a mia moglie; ecco, io sono felice anche per questo.
Da ragazzo prendevo il treno perchè mi piaceva esplorare percorsi sconosciuti, oggi nonostante i miei problemi di salute lo farei ancora ma, se c'è un motivo come ad esempio andare a trovare un amico, non mi serve a nulla andare da solo a Genova così tanto per farlo, anche perchè l'uscire da solo col bastone da solo ovunque io vada, richiede concentrazione e una almeno discreta salute.
Eppure io sono felice, anche per com'è la mia vita oggi, perchè con la pensione inaspettata, la mia vita è ancora più bella.
Tutto questo è vita.
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