Ricordi.

Mi piaceva da ragazzo andare quà e là da solo con il bastone bianco, l'atmosfera bergamasca della provincia è particolare, per imparare a riconoscerlaad apprezzarla al meglio bisogna viverci per qualche tempo. I paesi della provincia racchiudono in sè un'atmosfera di antico e moderno che si abbracciano.


rano bellissime le mie esplorazioni in giro per paesi e  città con il bastone bianco; nell'estate 92, quando ho iniziato a uscire da solo, molti pensavano che avrei imparato a memoria alcuni percorsi e avrei ripetuto gli stessi per tutta la vita; molti, ritenevano la mia testardaggine un difetto, è invece questa che mi ha salvato, perchè penso che quando il 29 maggio 1969 sono nato, tutti pensavano che avrei vissuto una vita seduto su di una sedia, sì studiNdo, magari insegnando musica, da povero cieco sfigato me ne sarei stato lì seduto come un povero cieco incapace di fare; ma la realtà, la mia realtà nella vita reale non sarebbe stata così, fin da bambino capivo che ero cieco, non deficente, lo capivo già da bambino quando da solo ho imparato ad andare in bicicletta e come tutte o quasi le cose ho imparato da solo perchè, per la stragrande maggioranza delle persone per i ciechi èà tutto complicato; e quindi, a piccoli passi ho iniziato a ritagliarmi degli spazi tutti miei; la scuola da sola non basta, lo studio è importante, ma da solo non basta; così ho imparato ad andare in bicicletta, e, in quinta elementare grazie alla maestra Wilma avrei imparato a battere a macchina con le dieci dita e senza sintesi vocali; quando ho detto che di lì a poco avrei imparato a scrivere a macchina tutti dicevano: ah, è difficile, troppo complicato; quando ho iniziato a usCIRE da solo col bastone tutti a dire: ah, è complicato, anche da adulto, quando ho comprato l'iphone tutti mi dicevano: ah, troppo complicato; insomma, anche vivere è complicato se ti lasci smontare dagli altri; fatto è, che ho imparato ad andare in bicicletta, a scrivere a macchina, a uscire da solo, e a usare liphone; da solo. Come si dice: chi fa da sè fa per tre.

Tornando alle esplorazioni in giro da solo con il bastone bianco, dopo due anni e più di passeggiate in paese a Chiuduno, ho iniziato a prendere il treno fino a Bergamo, poi ho iniziato a prendere l'autobus, e dal 93 al 95, ho trascorso giornate fantastiche all'avventura per la bergamasca; ho incontrato qualche angelo, e qualche rincoglionito che mi faceva sbagliare i pulman; ad aprile 1996, quando sono stato assunto in qualità di centralinista telefonico presso la ProcurAa della Repubblica di Bergamo, avevo già una certa dimestichezza ad andare in giro, perchè io, a la faccia di tutti, non mi sono limitato a percorrere e ripercorrere sempre gli stessi percorsi ma, ne ho affrontati anche di sconosciuti per acquistare più padronanza sulla strada. é più probabile chem gli amici vedenti memorizzino le strade con gli occhi, io no, perchè essendo cieco assoluto non potevo adagiarmi imparando i percorsi a memoria perchè, il pericolo è sempre dietro l'angolo specialmente quando secondo te, memorizzando i percorsi ti senti più sicuro, errore, è qui il pericolo.

é normale, che ogni genitore si preoccupi, anche con figli sani, ma, l'iperprotezione è a lungo termine dannosa specialmente per le persone disabili; così, quando ad un certo punto c'eraa chi mi criticava per questa mia filosofia, io, niente paura, a testa alta andavo avanti per la mia strada; la felicità che provavo mentre esploravo da solo paesi e città, la gioia che provavo tornando a casa dopo l'ennesima vittoria di vita, mi facevano dimenticare tutte le critiche, le discussioni inutili; del resto qui si trattava della mia vita, e non sarei stato certamente io, il povero cieco sfigato che stavo lì seduto su una sedia a piangermi adosso no, non è da me.

Un bel mattino sono partito in treno da Chiuduno e sono arrivato da solo a Rovereto (Trentino), e Venezia.  Ebbene, quel viaggio oltre alla gioia indescrivibile che mi ha dato, è stato un punto di svolta molto chiaro, avevo in mano la mia vita, la mia autonomia, in tutti i sensi; ricordo che, mio padre, giorni dopo il mio viaggio trionfale, leggendo il racconto scritto in tempo reale, si è commosso; e mi ha detto: ora puoi conquistare il mondo.

Uno dei motivi per cui io sono felice è che, qualunque cosa accada, io ho un'autoomia che mi rende sereno in questo senso, detto questo, in casi estremi non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto, nessuno è isola e tutti abbiamo bisogno di qualcuno ma, prima di tutto si deve essere autonomi con sestessi; perchè, la vita ci insegna che, non sempre c'è chi ci aiuta, non sempre potremo avere i nostricari vicino, è brutto da dirsi ma è la realtà; l'autonomia personale è la conquista più grande che possa realizzare una persona con disabilità; io ho incontrato persone cieche laureate, diplomate, ma mi hanno detto molto chiaramente, io non sono autonomo, io non esco da solo, e allora? Non giudico, mai giudicare perchè Dio ci ha dato la possibilità di scegliere, e soprattutto ogni persona ha un suo vissuto.

Io avrei potuto starmene lì, seduto su una sedia, non essere autonomo ma, ben presto ho capito: perchè no? Non sono mica incapace di intendere e di volere; la mia voglia di vivere, la mia gioia di vivere, la mia caparbietà e testardaggine e, in certi casi, con i miei no, non guardare in faccia a nessuno, mi hanno portato lontano, il risultato più grande? IL MIO matrimonio bellissimo con Maria Grazia, il risultato è qui.

Il sano egoismo nella vita serve, fa bene soprattutto alla salute; i patemi, gli scrupoli, non portano da nessuna parte. 

Molti, nel momento in cui ho iniziato a mettere in atto i fatti e non pi+ù parole, molti pensavano che lo facessi per dimostrare ai miei genitori in primis, e poi agli altri, che ero capace, errore, in realtà io l'ho dimostrato a mestesso chi sono, non agli altri, in tutto questo percorso, la musica ha avuto la sua grande importanza perchè, è proprio attraverso la musica che cercavo di comunicare i miei stati d'animo e soprattutto la mia gioia di vivere; la musica era la fonte di energia per affrontare le mie lotte, le mie battaglie, ma ne è valsa la pena.

Tutto questo è vita.E 

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