zio.
(da facebook: Il silenzio non è assenza, è presenza che osserva, ascolta e comprende. In un mondo in cui molti parlano per riempire i vuoti, chi resta in silenzio spesso custodisce un’intelligenza più profonda, una capacità di cogliere ciò che le parole non dicono. Mentre gli altri cercano di imporsi con il rumore, il silenzioso assorbe ogni dettaglio, ogni esitazione, ogni contraddizione. Non è passivo, è strategico. Non cerca l’attenzione, ma la verità.
Chi sa tacere, sa anche leggere le persone. Mentre qualcuno espone il proprio ego, chi ascolta sta già tracciando mappe interiori, riconoscendo debolezze, intuendo intenzioni, valutando sincerità. Il vero potere spesso non sta in chi domina la conversazione, ma in chi sa restare calmo nella tempesta delle parole.
Non sottovalutare chi tace: nel suo silenzio c’è un mondo che osserva il tuo. E forse, lo comprende più di quanto tu comprenda te stesso.).
Al calar della notte, mentre leggevo su facebook notizie e post, la mia attenzione si è soffermata su un post in particolare, post che tratta un tema a me molto caro, Il silenzio; quando l'ho letto ho sorriso, era come se quel post, fosse stato scritto per me, mi sono rivisto tra quelle righe, perchè lungo il mio cammino di vita, fra le tante esperienze provate, quella del silenzio si sarebbe rivelata nel tempo un qualcosa di unico e particolare. Da bambino, non lo sopportavo il silenzio, specialmente la notte mi dava molto fastidio, questo, fino all'età di vent'anni quando, a causa di problemi di salute connessi alla mia patologia, mi sono trovato ad affrontare il silenzio, faccia a faccia, e il fastidio che ne derivava; notti bianche, di sofferenza fisica, in quelle notti avrei affrontato qualcosa più grande di me; all'epoca ero ventenne spensierato, felice, preso dalla musica, e, in una di queste notti, quando ho capito che non stavo bene, non mi è crollato il mondo addosso ma, avrei affrontato un qualcosa che la ciecità è niente in confronto, in quell'anno, (1990), mi sarebbe stato asportato l'occhio sinistro. Dopo quella lunga sofferenza, il silenzio mi avrebbe dato un pò meno fastidio ma solo un pò.
La mia vita andava avanti bellissima e, se di giorno non c'era silenzio che teneva, la notte oh dormivo oh ascoltavo la musica. Il tempo passa, e il mio rapporto con il silenzio era legato a momenti vissuti e particolari in particolare la notte; notti belle e brutte, notti di attesa di lieti eventi e di eventi meno lieti, notte prima degli esami, notti prima di concerti, notti dopo concerti e spettacoli, e notti surreali, come quella del 19 giugno 1999 quando, dopo aver fatto una lunga chiacchierata al telefono con una donna, un angelo, le ore successive di quella notte mi avrebbero regalato una bella sorpresa, infatti, mi trovavo in Sicilia con i miei, e, prima di alzarmi alle quattro del mattino per tornare a casa in aereo, quelle ultime ore in Sicilia sarebbero state molto particolari e surreali; perchè, la donna angelo con cui avevo chiacchierato al telefono qualche ora prima di lì a poco, l'avrei sentita mia; parlo di Maria Grazia. Infatti, il 19 giugno 1999 sarebbe iniziata una storia che ci avrebbe portato molto lontano, e sarebbe stato proprio quel silenzio surreale della notte del 19 giugno a farmelo capire.
Il tempo passa ma, mentre il mio rapporto con la notte era sempre più amico, quello con il silenzio, si sarebbe rivelato incredibilmente bellissimo; in realtà, per me il silenzio è la mia luce per vedere oltre, lo è stato fin da bambino ma, a 18 anni l'ho fatto mio. Sono stati due gli eventi della vita che hanno reso il silenzio mio amico, e alleato; uno nel 2012, durante la malattia e poi morte di mio padre a causa di un tumore al cervello e l'altro nel 2019 quando, tra il covid e la conseguente pandemia, e ancora, i miei problemi di salute, ebbene, da quel momento ho abbracciato il silenzio; e, da quel momento il silenzio è un elemento importante nella mia bellissima vita; oltretutto, tra una cosa e l'altra, nel frattempo avrei asportato anche l'occhio destro.
Altro particolare: il silenzio l'avrei trovato assai prezioso anche nei miei rapporti con le persone, o per affrontare le mie sfide, così, c'è stato un momento della mia vita in cui ho capito che, proprio il silenzio sarebbe stata la mia ancora di salvezza.
Da quel momento, il silenzio è diventato veramente oro per me, in tutti i sensi, silenzio: per scrivere, per comporre, per avvertire l'altro che ho di fronte, per avvertire la sua anima, (terzo occhio), il silenzio per pensare, riflettere, guardare, meditare, pregare; il silenzio per non cadere nelle provocazioni di chi si diverte a far incazzare l'altro che ha di fronte; il silenzio, parlare di meno e ascoltare di più.
Mia moglie, Maria Grazia, mi ha fatto scoprire che il silenzio può far sorridere, e poi c'è il silenzio per amare, il silenzio per sognare, il silenzio per riposare, il silenzio per ascoltare lo stesso. silenzio che, molto spesso, ha tanto da dirci. Ascoltiamolo.
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