Una chiacchierata con i lettori.
Così, tanto per fare due chiacchiere, e chiacchierare con voi è bellissimo: Ciao, aimè è dalla fine di marzo che oltre a i dolori alle cavità oculari con i quali convivo sei giorni su sette, a fine marzo, sono stato colto di sorpresa da un'altro dolore che, insieme al dolore alle cavità oculari risulta assai fastidioso, invasivo e che nell'insieme non mi fa stare bene; si tratta di una strana nevralgia credo del trigemino, è un dolore che parte dalle cavità oculari e che coinvolge tutto il viso, e la mandibola, è molto fastidioso, e tutti questi dolori messi insieme, mi provocano ancora più stanchezza; per fortuna, e spero continui così, la nevralgia non è continua ma a tratti; al momento riesco a gestire il tutto in piedi, speriamo al più presto di trovare una soluzione per eliminare la nevralgia, convivere sei giorni su sette con i dolori alle cavità oculari con mal di testa è già fastidioso.
L'importante è restare in piedi, finchè si sta in piedi va sempre bene; poi, arrivano i sapientoni, e mi dicono: ma perchè non esci a camminare, a passeggiare? Vorrei vedere, con dei dolori lancinanti alle cavità oculari e al viso sei giorni su sette come si può uscire a camminare, passeggiare; anche a me piace uscire, camminare, passeggiare, fare tutto, ma senza dolori e mal di testa.
C'è purtroppo, in pochi, chi pensa che io sia andato in pensione per piecere, e non per un problema di salute che mi condiziona nella vita di tutti i giorni, anche fosse per i mal di testa, ma qui non è solo questione di mal di testa, non avrei sconvolto compoletamente la vita mia e quella della mia famiglia per nulla; sì, probabilmente, a causa della situazione generale in Italia, avrei cambiato ente, o lavoro, questo senz'altro ma, aimè, è la patologia connessa alla mia ciecità che si è aggravata, di conseguenza, ho dovuto cambiare completamente o quasi, la mia vita, i miei ritmi; ma sempre con la mia gioia di vivere, con la mia felicità, io, problemi di salute a parte, sono felice d'essere andato in pensione, perchè nonostante la mia sofferenza, mi godo la famiglia e mi posso dedicare a tutto quello che mi fa stare bene.
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