Riflessione nella domenica delle palme.
é il 13 aprile domenica delle palme, la domenica prima di Pasqua: sono contento, è questa, una settimana che sento particolarmente, la settimana Santa; questa è una settimana nella quale prego e medito particolarmente, questa domenica delle palme e questa settimana santa arrivano in un momento a me favorevole e nel vivo di un conto alla rovescia. Pasqua per me è speranza, ogni anno si rinnova, a Pasqua come a natale anche se in modlaità e significati diversi; se poi vogliamo sorridere, ci sta che, a Pasqua insieme alla mia famiglia gusterò la colomba e l'uovo di pasqua di cioccolato; il mio non vuole essere un invito al consumismo ne voglio sminuire l'importanza religiosa e non solo di questa festa ma, siccome c'è bisogno di sorridere, ci sta anche l'uovo di cioccolato e la colomba, questo è più precisamente un no, ai morlaisti o presunti; è un pòl come la storia del cellulare, tutti bravi a parlare bene, a fare i morlaisti ma, il cellulare c'è, si usa, e se usato nel modo adeguato può risultare assai utile.
Questo è uno dei motivi per cui, da qualche tempo io entro in chiesa non quando c'è messa ma quando c'è il silenzio, e prego in silenzio; èà vero, c'è prete e prete ma, che senso ha, che un prete, che ha beni di tutto e di più, o quei cardinali che hanno ricchezze di cui potrebbero farne a meno, vanno sull'altare a predicare a i bambini o ragazzi di lasciar stare il telefonino e fare del bene? Smettiamola di prenderci in giro; è come la politica, quasi tutti, parlano bene e razzolano male.
Il mio non vuole essere individualismo, io credo molto nella preghiera, da solo e comunitaria, ma soprattutto credo nella preghiera silenziosa, dalla mente al cuore diretta a Dio; tante belle parole, buoni propositi che poi lasciano il tempo che trovano.
Io credo in Dio, ma il mio rapporto con preti e suore non è stato mai troppo edilliaco; solo con una suora e un sacerdote mi sono trovato bene, sulla stessa lunghezza dìonda.
Da qualche tempo, nutro dei dubbi anche sulla confessione, ma non tanto per il sacramento in sè ma, perchè, non tutti i sacerdoti sono in grado di esercitarla.
Ci sarà un motivo per cui le nostre chiese sono ad ogni messa quasi vuote? Io per primo penso che la Messa domenicale è importante ma non tanto per farsi vedere in chiesa magari in giacca e cravatta o con scarpe firmate ma, a me personalmente, non serve andare a Messa e ascoltare un sacerdote che predica contro la tv, la pubblicità, il cellulare o altro; le letture della Parola di Dio, dovrebbero portare i fedeli a tutt'altra riflessione, umana, spirituale.
In questo, in pochi uomini religiosi ne sono stati capaci: s.Giovanni Paolo ii., papa Giovanni xxiii., e papa Francesco.
Insomma, in tutti i credo religiosi, se non si vede e non si sente che con il cuore, è peggio d'essere atei.
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