Quando la musica diventa speranza.
Pride (In The Name Of Love) canzone degli U2: Questo pomeriggio ho riascoltato dopo molti anni questo successo degli Ub dall'inizio alla fine, cosa ho provato? Prima di tutto la stessa gioia di vivere dell'epoca in cui gli U2 hanno pubblicato questo brano; felicità, voglia di vivere, per me già all'ora voleva dire ricerca di un'altra dimensione; che Chiuduno mi è stato stretto fin dall'adoloscienza non è cosa nuova, già all'epoca, (anni 80), mi capitava spesso di essere ad esempio, conil corpo in un luogo, e con la testa in un'altro; questa canzone in particolare mi ricorda questa senzazione: con il corpo ero con i miei parenti, zii, cugini vari, ma con la testa, mentre ascoltavo la musica in cuffia alla radio, con la testa ero in giro per il mondo, (Inghilterra, America, Giappone ecc.); o, mentre ascoltavo questa canzone, vedevo done a piedi scalzi ballare in una discoteca o senza scarpe ballare in una sala in festa; gli anni sono passati e ne sono passati tanti, ma la senzazione è sempre la stessa, quel sogno è rimasto lì, in attesa di realizzarsi, e quando, nel 2024, ho creato alcune PlayList su Spotify dedicate, (ballo per donne scalzed o senza scarpe con piedino a sorpresa), ho inserito anche questo successo degli U2; ora però è ancora più bello perhè condivido questo che, più che un sogno è una speranza, la condivido con Maria Grazia; ho pensato di comporre una fover strumentale alla tastiera elettroica di questo grande successo, uno dei grandi successi degli U2.
Tutto questo è vita.
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