Mattina di sabato.

Sono contento: è sabato mattina terzo weekend di aprile: fra poco io e Maria Grazia usciamo, andiamo a fare la prima colazione fuori; l'abbiamo fatto ancora ma, da qualche tempo ci ritagliamo uno spazio tutto nostro, per rilassarci, svagarci la mente, fare quattro chiacchiere in relax, ci sta, ci vuole, fa bene al corpo e soprattutto alla mente, staccare per qualche momento dalla tenzione che, le tante cose da fare, i pensieri e le preoccupazioni aimè comportano; basta poco per ricaricarsi di energia, basta un minimo di energia positiva, perchè, per stare meglio, non sempre bastano i farmaci, ma si deve stare con persone positive, e cercare, per quanto possibile, di non frequentare le persone negative, tossiche, perchè solo con la loro presenza aimè possono farci stare male, molto male; e allora, ad un certo punto, si deve dare un taglio deciso, non con rabbia ma con fermezza, determinazione, il prossimo va sempre e comunque rispettato, ma come testesso, quindi, non farti calpestare, non farti mettere i piedi in testa; starai antipatico a qualcuno? Altri non ti rivolgeranno più la parola? pazienza, non fa nulla, fra quelle che noi chiamiamo priorità, al primo posto ci sono io, poi viene tutto il resto, questo non significa fregarsene di tutto e tutti ma vuol dire che, se voglio rispettare gli altri, devo prima di tutto rispettare mestesso, prendermi cura di me, della mia anima, della mia persona, e questo, significa imparare o in certi casi, riimparare a fare ciò che ci fa star bene, che ci gratifica, che ci fa sorridere, specialmente quando si è in pensione.  Ho letto diversi libri di psicologia, saggistica, antropologia, e una tecnica mi ha particolarmente colpito, la tecnica del silenzio, per non cedere alla negatività, all'ira, all'invidia, di tutte quelle persone che, il più delle volte, a causa di loro problemi esistenziali, vogliono farti star male, vogliono farti arrabbiare fino a farti passare ingiustamente dalla ragione alla parte del torto; il silenzio per placare la loro rabbia, insoddisfazione, infelicità, in modo che, non avendo da parte tua alcuna reazione, si stancheranno, fino ad allontanarsi da te. Il silenzio è d'oro, ma è veramente d'oro, silenzio non vuol dire sempre far contenti gli altri, ne abbassare sempre la testa, e questo, pian piano, l'altro lo capirà, lo avvertirà, fino a quando stufo, non riuscirà più a farti arrabbiare. E soprattutto, una cosa ho imparato a mie spese, i rapporti, tutti i rapporti umani, non vanno forzati, qualunque sia il tipo di rapporto, se un rapporto va bene, evviva, non va bene ma ci si impegna da entrambi le parti a rafforzarlo? Ottimo, ma quando un rapporto non va più, e quando ogni tentativo per rimetterlo in piedi non provoca che altre isterie, inutili discussioni, e allora quel rapporto non ha più motivo di essere, di esistere, e allora, io per la mia strada e tù per la tua; altrimenti si rischia seriamente un inutile esaurimento nervoso di cui, il più delle volte l'altro gode. Meditate gente, meditate. 

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