Due chiacchiere.

Dentro ad ogni persona ci sono dolori che nessuno potrà capire..... Ci sono sono lacrime che nessuno potrà asciugare... Ci sono sentimenti che nessuno potrà giudicare. Perchè ognuno fa la propria strada, ognuno fa dei sacrifici, ognuno combatte per qualcosa di diverso.. Ognuno di noi conosce quello che tiene chiuso dentro al cuore.

Prendo spunto da questo post inviatomi da un gentile signore, in tal senso io potrei scrivere papiri di vita vissuta, non c'è cosa più sbagliata di parlare, parlare, trarre conclusioni spesso affrettate, giudicare, perchè molto, troppo spesso, si parla senza sapere, e aimè si vengono a creare situazioni spiacevoli e incomprenzioni e discussioni spesso isteriche che poi non porteranno da nessuna parte perchè ogniuno resterà sulla propria posizione e soprattutto, tutto andrà come deve andare. Fa male essere giudicati senza sapere, però poi il più delle volte siamo noi stessi a giudicare gli altri senza sapere, è un brutto circolo vizioso, unica regola efficace, per evitare di incappare in situaizioni spiacevoli, è applicare l'undicesimo comandamento: fatti i fatti tuoi e, rispetta il prossimo tuo come testesso, in questo modo, ci potrà essere un dialogo piacevole, costruttivo e anche eventuali critiche potrebbero rivelarsi non offensive ma costruttive; ma se si continuerà a parlare senza sapere, l'effetto sarà contrario e tossico. Le parole magiche sono: io non sò, e la domanda magica è: ma se toccasse a me? Tutto questo, porta molto spesso in una tossica trappola assai dannosa per la salute mentale e di conseguenza fisica: fare buon viso a cattivo gioco, è un'atteggiamento che odio, non sopporto non condivido per nessun motivo, ma lo rispetto, perchè il rispetto sta alla base del vivere sano, del vivere civile, dopo di che, si può non condividere l'idea degli altri; e il guaio è che, spesso, ci si trova in situazioni spiacevoli perchè ci siamo dimenticati del rispetto, senza il rispetto non si fa nulla e e non si va da nessuna parte, nella vita quotidiana, nel matrimonio, e in tutti i rapporti umani, il rispetto sta alla base di tutto, come il pane per l'alimentazione. Mio nipote una volta nmi ha detto: <zio, ascoltare di più e parlare di meno; e aggiungo, a volte non parlare affatto, il silenzio è d'oro, mi dicevano il mio primo giorno di lavoro; ed'è vero; con questo non voglio dire che non si può, non si deve parlare, anzi, tutto si può, ma nel momento giusto perchè, c'è un momento per ogni cosa; invece molto spesso, si comette l'errore che, per evitare lo scontro si fa finta di niente, pòoi, magari per un nulla si butta tutto fuori, e questo perchè? Perchè non si è risolta la cosa quando la si doveva chiarire e risolvere, in tutta calma; e cosa ancora più sbagliata, quando poi si butta tutto fuori urlando, solo perchè non si sà cosa c'è dietro, tutti ti chiedono: perchè ti arrabbi? é un brutto circolo vizioso, che, in certi casi può portare anche ad esaurimento nervoso, e poi, corriamo dagli psichiatri? In base alla mia esperienza vissuta posso dire che in casi del genere è meglio o uno psicologo, o qualcuno di tua fiducia che tù sai che quando parli ti ascolta davvero, e che sai che con questa persona ti puoi sfogare senza che quest'ultima ti dica: ma perchè ti incazzi? Non ti devi incazzare, e questa credetemi, è una cosa che in certi momenti fa incazzare ancora di più del motivo stesso per cui tù ti stai sfogando, magari perchè stanco, esasperato, stufo di certe situazioni che si ripetono nel tempo. E un'altra cosa: dove sta scritto, chi l'ha detto, che non si può gridare, piangere, buttarsi per terra? Ma chi l'ha detto? Molte, troppe persone finiscono non solo dallo psichiatra, ma nei reparti psichiatrici, solo perchè si è tenuto tutto dentro, o perchè gli altri vogliono chi tù sia, no, non funziona così nella vita. NOn si può essere ciò che gli altri vogliono o vorrebbero, perchè la persona è sestessa, sempre deve esserlo e non a convenienza.  A me è capòitato di avere degli scontri anche titanici per queste situazioni, spesso infatti le persone, non tutte ma quasi, confondono il mio silenzio che è rispetto e comprenzione, lo confondono per altro, quindi, nel momento in cui arrivo al limite della pazienza, sforo e dò di testa, tutti a dirmi: perchè ti incazzi? E io ancora di più grido ed esco da i gangheri, fino a quando, chiudo io tutto il marasma, ma, in realtà la mia particolarità è che, finchè io mi arrabbio, grido, vuol dire che si può rimediare, c'è qualcosa da salvare e che si può fare ancora, mentre invece, nel momento in cui, si ripete la tal cosa ma io questa volta ne mi arrabbio, ne parlo più, allora significa che nulla più c'è da fare che, andare per la mia strada, io, le deciisioni più importanti della mia vita, le ho prese nell'assoluto silenzio, non più parole ma fatti, e quando gli altri si sono accorti di questo mio lato, sì che si sono preoccupati e ci sono rimasti male. Quindi, per quanto mi riguarda, ben vengano di tanto in tanto gli sfoghi. Tutto questo è vita. 

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