il caffè di questa mattina.

Da qualche anno, ho iniziato a leggere diversi libri dedicati alla musica, ai grandi musicisti del passato e presente, ho letto fra gli altri, biografie di cantanti, e libri sulla storia del rock e dei grandi artisti che l'hanno reso grande.
Una cosa ho imparato prima di tutto, ed'è che, se vuoi conoscere, capire, apprezzare l'opera di un'artista, devi prima conoscerne la vita, conoscere la persona, anche dei tuoi artisti preferiti, da ogniuna di queste storie di arte, vita, ne ho tratto insegnamenti assai preziosi che, mi hanno fatto riflettere anche sul mio modo di fare, vivere e intendere la musica.
Ebbene, con grande gioia, ho avuto delle conferme. Chi mi conosce sa bene che io non faccio musica per incidere dischi e non faccio musica nemmeno per divertimento ma, faccio musica per gioia di vivere, nella vita di tutti i giorni.
Ma, la cosa bella che mi ha sorpreso, è che, grazie ai libri che ho letto, ho capito una cosa in piu, e che per certi versi mi ha fatto sorridere, ed'è che, non inciderei mai e poi mai in Italia, c'è troppa isteria nell'ambiente, non mi piace come i discografici italiani gestiscono la cosa, infatti, leggendo le storie dei grandi della musica internazionale, ho capito, che si può fare musica per il piecere di fare musica, poi viene tutto il resto.
Con la mia filosofia, musica per gioia di vivere, probabilmente avrei inciso, o inciderei qualcosa in Inghilterra, America ecc.
Mi andrebbe bene anche qualche piccola etichetta discografica americana, registrare e incidere i miei brani, le mie cover, ma senza andare in tv, al limite in radio ci andrei volentieri, insomma, come ho sempre fatto, fare ma senza espormi piu di tanto, a me non interessa mettermi in mostra, e fra le altre cose, grazie a internet, potrei magari, registrare in digitale i pezzi e inviarli al destinatario per l'incisione.
Ecco, questa sarebbe la mia dimensione umana, spirituale, per magari, ricavarne qualcosa anche a livello economico perchè no, del resto, nella mia vita, troppa beneficenza ho fatto ad oltranza e ingiustamente.
In Italia, ho avuto anche l'onore di incontrare grandi professionisti addetti ai lavori, ma il mio motto resta lo stesso, fare musica per vivere, per gioia di vivere e non per apparire, o essere rimo in classifica.
In Italia, è quasi, se non addirittura impossibile, incidere dischi e fare una vita normale, no, questa è una cosa che non sopporterei.
Lo stesso discorso vale per i miei racconti di vita vissuta.

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