Ricordi.

Nell'89, dopo la caduta del muro di Belrino, qualcuno mi ha chiesto, leggendo i miei scritti dell'epoca, come mai non ho intrapreso la carriera politico-umanitaria, dicevano che, con la mia vena di organizzare incontri, avrei fatto grandi cose. Per carità, ringrazio di cuore, anche se c'è qualcosa di vero; mi piacerebbe per un giorno fare il papa, griderei al mondo e soprattutto a i potenti della terra, che la vita è bella, la vita è un dono; in quanto a incontri diplomatici, nel caso della guerra in Ucraina ad esempio, una cosa farei: toglierei di mano il contratto a Putin e al suo rivale ucraino, e metterei tutto nelle mani di due donne, due signore comuni, russa e ucraina, darei a loro la possibilità di trovare un accordo, e far cessare la guerra, credo proprio che il mondo intero tornerebbe a sorridere. 

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