Musica come filosofia di vita.

Musica come stile di vita. La musica si è rivelata preziosa e determinante nella mia vita, la musica intesa come arte senza confini, intesa come arte per socializzare, raccontarmi, raccontare, è questa la mia filosofia di vita, la musica che mi accompagna nella vita quotidiana, è un qualcosa di incredibilmente bello, fantastico, è un qualcosa che ti fa crescere, maturarem la musica è disciplina; ascoltare la musica, significa imparare ad ascoltare, riflettere, condividere, confrontarsi. Non a caso, la mia filosofia di vita è: fare musica per gioia di vivere. Grazie alla musica, nella vita sono andato lontano, molto lontano, dopo i miei genitori, la mia gioia di vivere, la musica è stata l'elemento in più per spiccare il volo nella vita, grazie alla musica ho trovato la forza, il coraggio, di lottare nella vita, combattere, per trovare la mia dimensione, grazie alla musica ho imparato a rispettare il prossimo come mestesso, rispettare, non farmi mettere i piedi in testa, e allora, ho trovato anche il coraggio di dire no, dire no all'ignoranza, alla superficialità, forme queste di una ciecità ben più grave di quella oculare, la ciecità oculare è niente in confronto; ho imparato a fare silenzio, e ascoltare bene prima di parlare, perchè il rispetto esige rispetto, io posso non condividere l'idea di un'altro, ma la rispetto, perchè è pur sempre l'idea di una persona umana, e può essere un'idea valida, anche se non la condivido, il rispetto per sestessi e per gli altri, è alla base di ogni rapporto, in famiglia, nella coppia, in amicizia ecc. se non c'è il rispetto, tutto si spacca, anche la passione per la musica. In questo senso ho lottato non poco nella mia bellissima vita, e i risultati sono arrivati col tempo, quindi ho imparato ad aspettare, aspettare con fiducia e pazienza, restando sempre fermo sulla mia posizione, da ragazzo come da adulto; e ho imparato che nella vita nulla è scontato, e non si finisce mai di lottare; non si finisce mai di imparare, non si finisce mai di dare bugni sul tavolo e alzare la testa, e se abbassi la testa sei perduto. Puoi scegliere di abbassare la testa, fare buon viso a cattivo gioco, io ho scelto, per la mia stessa gioia di vivere, ho scelto di non abbassare la testa, ho scelto di dire no, anche alle persone che mi vogliono bene, ma è la mia vita in gioco, non quella di un'altro; come recita una canzone di Edoardo Bennato: Ogni cosa ha il suo prezzo ma nessuno saprà, quanto costa la mia libertà. Rispetta il prossimo tuo come testessoi, e questa filosofia è sempre stata alla base del mio fare musica, e devo dire che, pur nel mio piccolo, mi sono esposto non poco a tal proposito, e, rispetta il prossimo tuo come testesso, lo mettevo nei brani che componevo, o nelle canzoni che sceglievo di cantare, e nel mio modo di pensare; e la mia vita è bella così com'è. Quando mi invitano nelle scuole e incontro i ragazzi, una cosa dico sempre: essere magigorenni, non vuol dire aver compiuto 18 anni e fare ciò che si vuole, essere maggiorenni, vuol dire imparare a cadere e rialzarsi, metterci la faccia, sporcarsi le mani, vuol dire imparare a portare avanti le proprie idee a testa alta senza offendere gli altri, significa non parole, ma fatti, imparare a prendersi le proprie responsabilità, imparare a dire ho sbagliato, quando capita, imparare a chiedere scusa, grazie, imparare a imparare, osare qualche volta, anche se puoi rischiare di beccarti uno scappellotto, questo significa essere maggiorenni. La vita è bella, la vita va vissuta, la vita va vissuta ora, nel presente, nella vita, ci sono molte priorità, importanti per carità,, ma io, nella mia vita, fra le priorità la prima è: vivere ora, il presente, e vivere bene, e quando opportuno, avere quel pizzico di sano egoismo che può far fare follie, un bel giorno, potrei improvvisamente prendere un aereo e allontanarmi per un anno, è pazzia? Sì, una sana pazzia. Nel bel mezzo della notte, potrei svegliare mia moglie e chiederle di uscire a passeggiare, magari lei mi manderebbe a quel paese, ma almeno ci ho provato; potrei, approposito di musica, nel bel mezzo di una merenda fra amici, far ballare mia moglie e le nostre amiche a piedi scalzi, ogni tant rompiamo le formalità, siamo esseri umani, e l'unica formalità che non passa mai di moda è il rispetto. Nel 1987, iniziavo in parallelo, un percorso di esperimenti di musica pop, dance e myusc, componevo musica con una tastiera elettronica, ma ad un certo punto, ho dovuto lasciar perdere quegli esperimenti, solo perchè agli altri non piaceva la dance, e volevano che cantassi le canzoni di Sanremo: la cosa all'ora mi ha non poco fatto arrabbiare, ma dopo 24 anni, grazie a una serie di circostanze, ho potuto e con gioia, riprendere questo discorso. Non si può piacere, ne andar bene a tutti, rispetta il prossimo tuo come testesso. 

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