Le percezioni.

Le percezioni. L'essere umano, ogni essere umano, ha in sè potenzialità immense ed innumerevoli, a tal proposito, la mia esperienza di vita è molto bella e particolare, infatti, cieco dalla nascita, fin da bambino, ho scoperto, ho imparato a sfruttare i sensi residui, e ad affinarli, è un viaggio bellissimo. Ciò che è essenziale è invisibile all'occhio? Ebbene, diciamo che un'elemento accomuna tutti indistintamente, vedenti e non vedenti, il cervello, non serve a nulla, avere gli occhi sani se non si usa il cervello, questo comporta il fatto che, una persona, pur essendo cieca grazie al cervello e quindi, con l'uso di tutti gli altri sensi è in grado di vivere, pensare, ragionare, vedere, già, vedere oltre, oltre il visibile. Per spiegare meglio questo concetto, uso uno dei miei motti vitali: Ogni particolare sensazione ha la sua ragione nella realtà. Quanto è bella e vera questa frase: ogni particolare sensazione ha la sua ragione nella realtà, e le parole, tutte le parole, hanno un significato ben preciso. Spesso sento dire: il non vedente, il muto, mentre invece, proprio perchè le persone disabili vivono in questo mondo, come gli amici vedenti, è giusto dire: il cieco, il sordo, ecc. Io ad esempio, ho sempre detto con gioia, che sono fortunato, molto fortunato, è vero non vedo, e mi sono stati asportati anche gli occhi per problemi di salute legati alla mia patologia, (ciecità del prematuro), ma io vedo comunque, ho imparato a vedere con l'occhio dell'anima, di conseguenza, io penso con il cervello come tutti gli altri, e vedo oltre, attraverso l'occhio dell'anima, ed'è proprio questo che mi ha portato lontano, molto lontano nella vita. Infatti, a tal proposito, all'età di 18 anni mi è accaduta una cosa che al primo impatto mi ha scioccato, ma poi mi ha fatto sentire più sicuro di me: ho imparato, a mie spese, ad ascoltare le percezioni, in modo particolare, mi ha fatto imparare ad avvertire le cose, i fatti e le persone intorno a me, ad avvertirne lo stato d'animo, loe loro intenzioni, e ho capito che, non ascoltando queste percezioni, avrei passato qualche brutto guaio. Col tempo, ho affinato l'ascolto delle percezioni, e ho imparato a riconoscerle, quindi, ad avvertire e riconoscere positività e negatività, il bene e il male intorno a me, e quindi combatterlo per il bene, il mio bene. L'avvertire tutto quello che accade, mi ha reso ancora più autonomo, l'importanza delle parole: vedere e guardare, osservare e toccare, sentire e ascoltare: ogni tanto gli amici vedenti mi dicono: io ho visto questo e quello, e io: ma abbiamo guardato bene? Io ho sentito dire che, ma, abbiamo ascoltato bene? Spesso, il cieco per la ciecità in sè, ma soffre per una ciecità ancora più grave: l'ignoranza, e l'ignoranza è una brutta bestia. Altro particolare: il cieco assoluto non vede il buio, ma percepisce la nebbia, e l'avverte come un muro ovattato che impedisce di sentire lo spazio. Infatti, e l'ho provato anche io, il cieco si muove e cammina avvertendo lo spazio, attraverso lo spostamento dell'aria, a tal proposito io riesco non solo ad avvertire l'ostacolo, ma ne riconosco la forma e di conseguenza riesco ad aggirarlo.Io ad esempio, riesco ad affrontare percorsi sconosciuti con il bastone bianco perchè non li memorizzo, e quindi, con la giusta concentrazione, ho la possibilità di affrontare o aggirare eventuali ostacoli. La mia vita è bella così com'è. 

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